lunedì 31 gennaio 2011

6 cose da sapere per coltivare le fragole

1. condizioni climatiche ideali: le fragole sono piante che pur prediligendo un clima temperato fresco, non temono eccessivamente il freddo quanto il caldo umido. Durante la stagione invernali è opportuno proteggere le coltivazioni da situazioni di eccessivo freddo. 
2. terreno: le piante di fragole prediligono terreni soffici e leggeri, ben drenati, in grado di scongiurare i ristagni idrici potenziali cause di marciumi radicali, che possono minare le radici della pianta. L’impianto deve avvenire in un terreno fertile e ricco di sostanze organiche. 
3. semina e messa a dimora delle piantine: poiché la riproduzione per seme presenta delle difficoltà si preferisce partire dalle piantine da acquistare presso i vivai o ricavare per separazione delle piante madri già esistenti. Le piantine vengono interrare distanziate tra di loro di 20-30 cm circa. La vita media dei fragoleti è di circa 3-4 anni, per cui periodicamente vanno rinnovati rimuovendo il vecchio impianto e provvedendo ad interrare piantine giovani. L’operazione di impianto deve essere eseguita durate la piena estate per dar modo alle piantine di fortificarsi e affrontare l’inverno in salute ed essere pronte a fruttificare la stagione successiva. Un ulteriore sistema seguito per la riproduzione delle piante di fragole è il seguente: durante il periodo di intensa vegetazione, di ogni pianta si scelgono i rami più lunghi e si piegano verso il basso fino a che non toccano il suolo. In funzione della lunghezza del ramo, ad una certa distanza della pianta (dai 20 ai 30 cm) si copre il ramo con del terreno sul quale si poggia un peso per tenerlo aderente al suolo. Quando a quest’altezza il ramo avrà radicato viene asportato ed interrato in altro luogo dando vita ad una nuova pianta di fragole. A scopo professionale volendo partire dal seme, la semina deve essere effettuata durante l'estate per poter raccogliere le prime fragole a partire dalla primavera successiva. 
4. cure culturali: irrigazione, concimazione, pacciamatura, rimozione delle infestanti: le fragole hanno bisogno di abbondanti e frequenti innaffiature soprattutto appena dopo l’impianto, evitando i sistemi di irrigazione a pioggia soprattutto durante la fioritura e la fruttificazione. I fragoleti devono opportunamente essere irrigati a scorrimento in modo che l’acqua non coinvolge la massa fogliare, allontanando pericoli di patologie fungine. La fertilizzazione eseguita con stallatico maturo durante la preventiva preparazione del terreno, deve essere integrata con concimazioni durante la stagione vegetativa con concime chimico a base di fosforo e potassio da integrare con cenere di legna per un frutto di maggiore qualità. Sebbene le fragole sono piante che non temono particolarmente il freddo è opportuno preservarle da condizioni climatiche estreme, in particolare dalle gelate tardive, ricorrendo alla tecnica di pacciamatura da realizzare con paglia, fogliame, fieno a in mancanza con teli sintetici, nei quali vengono praticati dei buchi per evitare fenomeni di condensa e permettere alle piantine una buona ossigenazione e areazione. L’intervento di pacciamatura contribuisce inoltre a contenere la crescita delle erbe infestanti e conservare il terreno umido, circostanza molto gradita dalla pianta di fragola. La rimozione delle infestanti, se necessaria, deve essere completata manualmente. 
5. raccolto: il naturale periodo di raccolta inizia a primavera inoltrata e si protrae per l’intera estate. Le fragole devono essere raccolte manualmente staccando dal peduncolo. 
6. malattie e parassiti: tra i parassiti di origine animale ricordiamo, gli afidi e le lumache, mentre tra le patologie fungine, conseguenza del clima caldo umido e ristagni idrici, ricordiamo la muffa e il mal bianco. Gli afidi, che vivono in coloni, succhiamo la linfa della pianta e nello stesso tempo disperdono un liquido dolciastro che attira altri insetti, nonché rappresenta una potenziale causa di patologie fungine. Le lumache, se presenti in numero limitato, possono essere rimosse manualmente o combattute con trappole. La muffa grigia e il mal bianco sono patologie fungine entrambe causate da eccesso di umidità e carenza di areazione, da cui difendersi con le corrette pratiche colturali fin dalla scelta del sito.