martedì 16 aprile 2013

10 regole per una casa speciale


1. scegli i colori: per ogni stanza, non più di tre tonalità, di cui due in accordo e una in contrasto (come, ad esempio, glicine, lilla e verde acqua). Declinale in diverse sfumature: tessuti e accessori vanno scelti in queste gradazioni.
2. vesti le stanze: con tessuti di consistenza e natura diverse, crea un mix di fantasie (mescola righe e quadretti). Recupera vecchie tele da materasso, sacchi di iuta, asciugamani in lino, pizzi e usali per ricoprire sedie e poltroncine.
3. fai attenzione alle luci: possono rendere lo spazio intimo e accogliente o sontuoso e teatrale. Per ottenere un'illuminazione morbida e soffusa, diversifica i punti luce: lampadari rétro illuminati solo con candele, lampade da tavolo con paralume, faretti posizionati a pavimento per creare giochi di chiaroscuro sulle pareti.
4. metti i tappeti: meglio di grandi dimensioni, moderni o classici, che decorano il pavimento. Vanno bene anche se non sono coordinati alle tonalità utilizzate per il resto della stanza.
5. incornicia le finestre: scegli una tenda leggere che lascia filtrare la luce e un tendone pesante e molto lungo (meglio se si appoggia a terra per almeno una spanna): permettono di variare la luce e l'atmosfera della stanza durante il giorno.
6. esponi una collezione: piatti di ceramica scompagnati, vasi in vetro di un particolare colore, candelieri in materiali diversi, ecc.. Sono un elemento decorativo che dà carattere alla stanza.
7. decora le pareti: mescola quadri, stampe, disegni e fotografie (di misure e con cornici diverse) in una composizione dalla forma geometrica.
8. aggiungi un tocco personale: l'ideale è mettere un disegno di tuo figlio vicino a quadri importanti e "dimenticare"qua e là ricordi di viaggio e oggetti della tua infanzia.
9. ricordati i fiori: vanno bene anche quelli raccolti in un prato, sistemati in vasi e contenitori insoliti per forma e materiale.
10. dai un tocco di originalità:  completa con un oggetto che non c'entra nulla con il resto, ma che è in grado di metterlo in risalto, come una foto in bianco e nero tra i quadri a olio o un cuscino a piccolo punto sul divano design.






mercoledì 3 aprile 2013

3 amiche che non bisogna farsi mancare


1. l'amica "storica": sa da dove vieni, conosce la tua famiglia e i tuoi segreti più nascosti e sei certa che non ti tradirà mai.
2. la spiritosa: quella con cui ti diverti di più. Non le racconti certo tutto, ma è la persona ideale con cui uscire, per bere qualcosa, fare shopping e ridere insieme con leggerezza: puro svago.
3. la più simile a te: è quella che a i tuoi stessi ritmi di vita. Può essere la tua collega o la mamma di un compagno di tuo figlio. La confidenza con lei nasce dalla condivisione della quotidianità e dall'aiuto reciproco che riuscite a offrirvi nella gestione dei problemi.

giovedì 14 marzo 2013

4 cibi aumenta-appetito da evitare


1. i biscotti, i crackers e i croissant: lo zucchero e i carboidrati semplici alzano l'indice glicemico. Va in circolo l'insulina, che genera fame. Se non puoi proprio farne a meno, prova quelli al kamut.
2. l'alcol: oltre a contenere zuccheri e quindi ad avere lo stesso effetto dei carboidrati, l'alcol abbassa anche i freni inibitori, e finisci col mangiare senza accorgertene. E' proprio la regola dell'aperitivo: bevi, mangi, ribevi, rimangi...
3. i corn flackes: anche qui vale il principio dell'indice glicemico che scatena la secrezione dell'insulina e, di conseguenza, un abbassamento repentino del glucosio circolante. In questo modo la fame ritorna subito.
4. i cibi light: hanno un basso contenuto di grassi e carboidrati e poche calorie. Ma proprio per questo sono ingannevoli. Saziano poco e lasciano la coscienza pulita. Così si torna subito alla carica per mangiare ancora.

mercoledì 6 marzo 2013

7 alimenti che ti saziano davvero



1. le uova: hanno poche calorie e tante proteine (le alleate più potenti nel controllo della fame). Le uova danno una vera sensazione di sazietà. Provale a colazione: uno studio recente ha rivelato che riducono l'appetito per tutto il giorno.
2. le zuppe: il primo segreto è naturalmente l'acqua, che riempie senza fare ingrassare. Inoltre mangiare una porzione di zuppa richiede almeno un quarto d'ora: questo è proprio il tempo che serve perché il segnale di sazietà lanciato dallo stomaco raggiunga il cervello e dia lo stop.
3. i topinambur: hanno la stessa consistenza della patata e un retrogusto simile al carciofo. Sono ricchi di inulina, una fibra solubile che abbassa lo zucchero nel sangue. Per questo sono definite le patate dei diabetici. E hanno solo 30 calorie l'etto: davvero pochissime (le patate ne hanno invece 71).
4. l'avocado: è composto dal 20 al 30 per cento di grassi prevalentemente insaturi. Sono i cosiddetti "grassi buoni", che accelerano blandamente il metabolismo e levano la fame, senza aumentare il colesterolo nel sangue. E poi è un frutto ricco di potassio, un ottimo energizzante che dà la carica per molte ore. 
5. le arance: con un contenuto d'acqua pari all'87 per cento, hanno un indice di sazietà più alto delle mele (3,5 contro 3,3). Mangiale, però, a fette: la spremuta mantiene sì tutti gli effetti benefici delle vitamine, ma non sfrutta l'effetto sazietà che ti danno le fibre.
6. le lenticchie: nutrono come un piatto di riso o di pasta, ma hanno un indice glicemico molto più basso. Questo ti consente di sentirti sazia più a lungo (tre ore contro una). E l'organismo assorbe meno zuccheri.
7. lo yogurt intero: chi preferisce quello magro per risparmiare 30 calorie a vasetto si ricreda. Lo yogurt intero, infatti, ha una percentuale identica di grassi, carboidrati e proteine, che gli conferiscono un contenuto nutrizionale più alto. Meglio se è cremoso: la capacità riempitiva di un cibo aumenta con la sua consistenza.

mercoledì 13 febbraio 2013

5 consigli psico per farsi rispettare al lavoro


1. liberati dei pensieri negativi: se a lavoro pensi sempre "sono stufa di lavorare qui, nessuno mi stima" oppure "sono la prossima che licenziano", smettila. Il cervello, infatti, non distingue tra situazioni reali e immaginate, e quindi se continui a ripeterti frasi svalutative, il tuo cervello se ne convincerà e trasmetterai questa immagine agli altri.
2. migliora la postura: in ufficio muoviti con accortezza: tieni sempre la schiena dritta e le spalle aperte, soprattutto con il capo o con i colleghi. Questo atteggiamento comunica ottimismo ed energia.
3. divertiti a fare il mimo: per entrare in sintonia con gli altri (e con il boss), cerca di riprodurre posture e posizioni del tuo interlocutore, copiando anche i gesti e le espressioni del suo viso. La somiglianza produce empatia e facilita l'armonia tra le persone. 
4. impara a usare la voce: adatta il tono, la velocità e il volume a quello della persone con cui stai parlando. Come in un concerto, cerca di accordare il tuo "strumento vocale" modulandolo su quello della persona con cui sta i parlando. 
5. sfrutta il potere del linguaggio: individua le "keyword" usate più spesso dalla persona che ti interessa e "rimixale" nel discorso. Fai lo stesso per modi di dire e metafore. Questo crea complicità. 

domenica 13 gennaio 2013

5 consigli per una casa ordinata stanza per stanza


1. l'ingresso: è lo spazio che dà il benvenuto agli ospiti, quindi la porta si deve aprire completamente. Non accumulare all'ingresso scarpe, cappotti, ombrelli, borse, ma sistemali in un piccolo armadio o una scarpiera tenendo libero l'attaccapanni per gli ospiti. Seleziona i volantini pubblicitari, la posta, i bigliettini da visita in una cartellina e appendile chiavi in un portachiavi.
2. la cucina: elimina dalla credenza i prodotti scaduti, poi organizza l'interno, raggruppando i prodotti singoli. Fai riparare gli elettrodomestici rotti e regala o vendi quelli che non usi. Passa alle stoviglie: butta i pezzi sbeccati e, in seguito, ogni volta che scopri qualcosa di rotto, aggiustalo o eliminalo.
3. il salotto: ogni sei mesi controlla la libreria; per fare spazio a nuovi libri , elimina le guide turistiche superate e gli eventuali doppioni. Non accumulare riviste e giornali: una volta al mese butta quelli vecchi dopo aver ritagliato gli articoli che ti interessano. Infine, valuta i soprammobili e conserva solo ci che ti piace veramente. 
4. la camera da letto: lo spazio sotto al letto deve essere sempre sgombro. Gli abiti vanno appesi ogni sera o messi nel cesto della roba da lavare (che va tenuto in bagno). Nell'armadio metti solo i vestiti che indossi:liberati di quelli vecchi o che non ti piacciono più e sistema gli abiti per tutti i giorni a portata di mano. E se compri qualcosa di nuovo sbarazzati di un capo vecchio.
5. il bagno: elimina salviette e tappetini sciupati e riordina l'armadietto: conserva solo i cosmetici e i prodotti che ti servono davvero. Ogni tre mesi, controlla le date di scadenza dei medicinali: butta quelli inutilizzabili e raggruppa quelli simili.

domenica 6 gennaio 2013

9 cose da sapere per educare bene un cane

1. quando accoglierlo: non accettiamo un cucciolo che abbia meno di 12 settimane, perché separarlo troppo presto dalla madre potrebbe portarlo, da grande, ad avere problemi comportamentali.
2. pappa e nanna i primi giorni: per le prime settimane offriamogli di preferenza cibi morbidi, per 4-5 volte al giorno. Evitiamo troppe visite di amici e parenti e lasciamolo ambientare con calma. Prepariamogli una brandina in un luogo non isolato ma silenzioso, e mettiamogli una copertina. Regaliamogli un giocattolo di gomma (niente legno o spugna) e offriamogli qualche bocconcino quando è tranquillo.
3. i bisognini: all'inizio il cucciolo li fa dove capita. Non facciamogli vedere mentre armeggiamo con stracci e spazzolone, perché per lui è come un bel gioco che non vedrà l'ora di rifare. Invece, portiamolo in un'altra stanza, poi andiamo a pulire bene (se sente l'odore tenderà a rifarla nello stesso punto). Non sgridiamolo, altrimenti collegherà la tua presenza alla punizione e il risultato sarà che li farà negli angoli nascosti e li tratterrà quando è fuori con te. Non sfreghiamogli il muso nei bisognini, perché non capirebbe, e non maltrattiamolo perché otterremmo un cane pauroso o aggressivo. Invece, portiamolo fuori dopo ogni pasto e lascialo girovagare in un luogo idoneo: vedrai che non tarderà a fare i suoi bisogni. Quando succede fagli i complimenti.
4. i giocattoli: no ai giocattoli per terra, sarebbe come dirgli che sporcare in casa è permesso; se la solitudine lo annoia, possiamo procurargli un kong (un gioco di gomma usato dagli educatori) da riempire di crocchette: in questo modo assocerà la nostra assenza a una cosa buona e scaricherà lo stress sgranocchiando e leccando il gioco per mangiare i bocconcini.
5. da solo in casa: è normale che il cucciolo pianga se con lui non c'è nessuno, perché è ancora nella "fase di attaccamento". Quindi i primi giorni mettiamoci vicino a lui quando dorme, in modo che il suo posto gli diventi familiare. E abituiamolo pian piano, creando gradualmente una routine. cominciamo a lasciarlo solo per poco tempo, e aumentiamolo col passare dei giorni.
6. per dirgli di no: se vogliamo dissuaderlo da un'azione indesiderata (come mordere le scarpe) mettiamo un po' di sassolini in una bottiglia e agitiamola, rafforzando il rumore con un "no" deciso. Questo lo farà desistere.
7. le passeggiate d'inverno: fai attenzione al ghiaccio che può ferirgli o irritare le zampe. Tieni quindi conto del percorso da fare, e a casa lavagli le zampette con acqua tiepida.
8.  la guardia: arrivano ospiti a casa, passa un vicino sul pianerottolo, suonano al citofono e il cane abbaia in modo concitato. Urlare per farlo smettere, non farà altro che amplificare la sua agitazione, istigandolo a continuare. Invece, manteniamoci calme e prestiamogli attenzione come come per dirli "grazie, ho capito cosa mi vuoi comunicare, ora ci penso io". stando tranquille e rilassate, trasmetteremo le stesse sensazioni al cane, che smetterà di abbaiare.
9. l'educatore cinofilo: ci aiuterà ad educare il cucciolo nel modo giusto e a rafforzare il suo carattere.

Immagine via web

venerdì 14 dicembre 2012

3 trucchi per un cervello al top


1. muoversi: il regolare esercizio fisico tiene in allenamento anche il cervello. Migliorando il flusso sanguigno nel cervello, l’esercizio fisico assicura che l’ossigeno e i principi nutritivi arrivino alle cellule cerebrali. La ricerca indica che la regolare attività fisica può migliorare la concentrazione, diminuire lo stress, aiutare a gestire l’ansia e la depressione e possibilmente diminuire il rischio di Alzheimer.
2. giocare: mantenere la mente in allenamento è uno dei modi migliori per potenziare l’attività cerebrale. La ricerca indica che si può evitare il declino cognitivo legato all'età continuando a lavorare, a leggere libri stimolanti o a giocare.
3. dormire bene: uno dei regali migliori che possiate fare al vostro cervello è regalargli un buon riposo notturno. La ricerca dimostra che la giusta dose di sonno migliora la memoria, l’apprendimento e la curva dell’attenzione, sia negli adulti che nei bambini

consigli per stare leggeri al ristorante


1. se preferite il gusto salato: puntate sulle specialità di pesce alla griglia, al forno, al cartoccio, su “carni di mare” saporite come quella di tonno (in filetto, in insalata, crudo in carpaccio o appena scottato in tagliata) e sulle ricette con frutti di mare, dalle ostriche nature all'impepata di cozze. Senza rinunciare, una tantum, al fritto misto: accompagnato da abbondanti verdure crude, riduce l’impatto dei suoi grassi sulla linea e sulla digestione.
2. se adorate i primi piatti: ordinate un antipasto di verdure e poi una pastasciutta come piatto unico, puntando sulle ricette che garantiscono un apporto bilanciato di carboidrati, proteine e grassi: spaghetti allo scoglio, tagliatelle gamberi e zucchine, trenette al pesto con un’abbondante spolverata di parmigiano, spaghetti all'astice o pennette al pomodoro fresco e pecorino. Ricordate che il jolly della dieta mediterranea è il pomodoro: usarlo ogni giorno non solo come contorno, ma anche come condimento insieme all'olio d'oliva permette di dimagrire combattendo l’invecchiamento.
3. se amate soprattutto i dolci: preferite il gelato di frutta, non troppo calorico ma abbastanza goloso per non rimpiangere le torte al cioccolato. Come dessert puntate su macedonie di frutta, spiedini di melone, anguria ghiacciata, aspic di pesca, ananas, frutti di bosco e fragole.
4. come orientarsi con le quantità anche vivendo fuori casa: dovrebbero essere i piccoli gesti quotidiani a renderci abili nella gestione del peso corporeo. Si apprende a guidare, a leggere, a suonare uno strumento. Lo stesso concetto bisogna applicarlo alla sana e giusta alimentazione finalizzata al proprio controllo del peso corporeo. Dobbiamo acquisire delle abilità pratiche che ci permettono di controllare l'ago della bilancia, e per abilità si intende a imparare a svolgere un compito. Oggi, spesso, mangiamo fuori casa e ci confrontiamo con porzioni non idonee al nostro organismo e stile di vita, ma piuttosto adatte a chi svolge un'attività fisica pesante. A casa esercitiamoci, solo inizialmente, pesando gli alimenti, utilizzando una guida alle porzioni, in modo da poter pesare ad occhio la quantità di alimenti adatta a noi. Eppure, sballottati da una dieta ad un'altra abbiamo ormai perso l'orientamento. Davanti ad una porzione di un piatto prelibato mangiamone pure, ma solo la quantità che poi andremo ad utilizzare, puntando a bruciarne le calorie nelle ore successive, ma senza mai dimenticare di goderne in pieno.

4 consigli per conciliare convivialità e cibo sano in vacanza

1. iniziate con gusto: il primo giorno di vacanza, concedetevi tutti i vostri cibi preferiti nelle quantità desiderate. Non importa se rischiate di assumere un numero eccessivo di calorie: l’obiettivo è disinnescare la bomba della tentazione.
2. continuate con piacere: concedetevi ogni giorno la libertà di mangiare tre dei vostri cibi preferiti, ponendovi un solo limite: saperli gustare fino in fondo. Assaporate ogni boccone, soppesate il gusto, allertate l’olfatto, notate il colore e registrate le immagini che il cibo vi suscita. La vacanza offre il setting giusto per questo tipo di comportamento, perché stare con gli altri in modo rilassato stimola ad apprezzare, registrare e comunicare il piacere condiviso. Il convivio amplifica inoltre la soddisfazione individuale e rallenta i ritmi del pasto, favorendo una sazietà che riduce le occasioni di sgarro fuori orario. Ultimo indispensabile accorgimento: mentre assaporate una pietanza, date mentalmente un voto (da 0 a 100) a ogni boccone. Fate attenzione a quando il piacere comincia a diminuire e smettete quando non è più significativo.
3. non affidatevi al caso: ogni mattina, visualizzate i cibi preferiti e sceglietene tre: potrete mangiarli durante il giorno, quando vorrete, a patto di fare sempre quattro pasti (colazione, pranzo e cena e uno spuntino a metà mattina, metà pomeriggio o all'ora dell’aperitivo). Scegliete fin dal mattino le quantità che sapete giuste per voi. Scrivete tutto su un quaderno e fate un check alla sera prima di dormire.
4. siate propositivi: convertite i propositi negativi (non mangerò la pizza...) in affermazioni positive (oggi assaggerò una meravigliosa zuppa di pesce) per scardinare il meccanismo della prefigurazione negativa che aumenta fame e voracità. Se, per esempio, affermiamo: “Oggi non devo cedere alla tentazione di mangiare la pizza”, probabilmente otterremo l’effetto opposto. Stiamo infatti chiedendo alla nostra mente di prefigurare e indirizzare l’attenzione alla pizza e, di conseguenza, di cominciare a desiderare la pizza. Ecco alcuni pensieri che possono essere utili a evitare effetti indesiderati: ‘Oggi sarò dinamica e farò attività fisica (invece di: ‘Oggi cercherò di non stare tutto il giorno sulla sdraio’), ‘Oggi a pranzo mangerò pesce e verdure, ho voglia di sentirmi leggera (invece di: ‘Oggi a pranzo non devo assolutamente mangiare la pasta e il dolce perché mi appesantiscono’)”.